Un’estate a Tarifa: dal lavoro in pizzeria alle uscite in mare
La mia vita è sempre stata un’avventura e mi è difficile dire come e perché son finito a visitare alcuni luoghi e a lavorare in altri. Dal 2017 lavoro come pizzaiolo stagionale in un paesino austriaco, incastonato tra le montagne dove la gente va per un’unica ragione: sciare. Due anni fa è arrivato nel mio team un ragazzo spagnolo di Tarifa e, come spesso accade, i colleghi finiscono per diventare amici di vita.
Questa è stata una delle mie più grandi fortune: creare amicizie internazionali. Quando vivevo in Australia frequentavo un college dove ho conosciuto ragazzi da tutto il mondo, con cui sono ancora in contatto. Ricordo il mio compleanno a Bondi Beach: oltre 30 invitati provenienti da almeno 20 paesi diversi.

Tornando all’Austria, lo scorso inverno eravamo io e Alberto (il ragazzo spagnolo) a bere un caffè in baita con vista sulle Alpi. Gli chiesi: “Non hai contatti di pizzerie a Tarifa? Per l’estate 2025 non ho ancora programmi.”
L’idea di trascorrere qualche mese in Andalusia, in una cittadina di mare famosa per il vento e il surf, mi attirava molto. Alberto mi passa il contatto di Luciano, italiano e titolare di una pizzeria napoletana a Tarifa. Lo contatto e in mezz’ora avevo già il lavoro confermato.
Lo Stretto di Gibilterra, punto d’incontro tra Europa e Africa
La fortuna volle che lo zio di Alberto fosse capitano di una barca Turmares, l’organizzazione che effettua avvistamenti di cetacei nello Stretto di Gibilterra. Arrivo a Tarifa il 20 luglio, mi sistemo con casa e lavoro e subito Alberto mi presenta suo zio Pedro. Pochi giorni dopo ero già in mare per la mia prima uscita di avvistamento.
È stato allora che ho iniziato a documentarmi sulla presenza della orca iberica nello Stretto di Gibilterra. “Che assurdo”, pensai. “Le orche nel Mediterraneo! Potrebbe essere una storia unica da documentare.”
Delfini comuni e balene pilota: i primi avvistamenti
Gli ultimi avvistamenti di orche risalivano a pochi giorni prima del mio arrivo, cosa che mi faceva ben sperare. Durante le prime uscite abbiamo visto numerosi gruppi di delfini comuni che nuotavano in branco con le coste africane sullo sfondo: uno spettacolo naturale mozzafiato.

Pensare di essere lì, sospeso tra Europa e Africa, a documentare cetacei liberi in mare aperto, mi emozionava moltissimo. Per oltre un mese e mezzo però, niente orche: solo delfini di varie specie e balene pilota (qui chiamate Calderón Común).

Le rare orche iberiche: caratteristiche e curiosità
Nel frattempo mi sono appassionato a raccogliere informazioni sulle orche iberiche, una sottopopolazione che conta appena una trentina di individui, di cui 8 semi-residenti nello Stretto.

Questi cetacei, noti come killer whale o orca assassina per la loro abilità di caccia, sanno però essere anche astuti e opportunisti.


La pesca del tonno rosso e le tonnare spagnole
Le acque dello Stretto sono celebri per la pesca del tonno rosso (Thunnus thynnus), una risorsa economica centrale sia per Spagna che per Marocco. Ogni pomeriggio le coste si riempiono di tonnare tradizionali e imbarcazioni da pesca.


Orche e pescatori: un incontro sorprendente nello Stretto
Le orche hanno imparato che le barche da pesca del tonno rosso rappresentano per loro una fonte di cibo facile. Spesso si avvicinano e si cibano dei tonni già stanchi, attaccati alle lenze dei pescatori. Alcuni raccontano di recuperare solo le teste dei tonni: il resto era già stato mangiato dalle orche.
Per me è stato un incontro emozionante, che ha unito fotografia naturalistica, viaggi e avventura.



Viaggiare e documentare: emozioni da fotoviaggiatore
Questa esperienza nello Stretto di Gibilterra, tra orche, delfini e tonni rossi, resterà una delle più intense della mia vita da fotoviaggiatore. Un ricordo che unisce amicizie nate per caso, viaggi in mare e incontri ravvicinati con la natura selvaggia.



