
L’inizio del viaggio e la scoperta dello Sri Lanka
Che in Sri Lanka vivessero i leopardi lo scoprii direttamente nel paese stesso quando mi ero avventurato nel 2015 per il mio primo vero viaggio in solitaria zaino in spalla e stavo viaggiando appunto nel Sud-Est asiatico.
Avevo lasciato definitivamente e a malincuore l’Australia dopo un lungo soggiorno di quasi 5 anni (esperienza che mi cambiò la vita).
Prima di rientrare in Italia volevo dare vita alla mia passione dei viaggi ed unirci la fotografia così scelsi l’Asia per diversi motivi: era vicina all’Australia e soprattutto con comportava una grossa spesa economica. Partii da Sydney con uno zaino da “Backpacker” ed una macchina fotografica che avevo acquistato l’estate prima, una Leica V-Lux 3.

Lo Sri Lanka fu il terzo e ultimo paese della mia prima avventura nel Sud-Est asiatico on the road (c’erano state Indonesia e Malesia in precedenza) ma anche il paese in cui alla fine mi aveva trattenuto per più tempo (quasi un mese).

Il primo safari nel Parco Nazionale di Minneriya
Lo avevo girato in lungo ed in largo tra disavventure, gioie ed incontri casuali (che determinarono poi il mio percorso). Però, a parte qualche scatto, non mi ero dedicato alla wildlife. Non mi ritenevo ancora all’altezza ma soprattutto non mi sentivo minimamente pronto per poter affrontare un qualcosa che sentivo ancora troppo grande per me. Non avevo disponibilità economica e non avevo attrezzature fotografiche adeguate.
Mi limitai solamente ad effettuare un unico safari nel Parco Nazionale di Minneriya, nel centro del paese ma ero completamente fuori stagione (anche questo mi fece capire che ero totalmente disinformato sulla wildlife) ed infatti, a parte qualche aquila alta nel cielo, non ci furono incontri importanti.

Però in quell’occasione scoprii il tesoro naturalistico dello Sri Lanka ed iniziai pian piano a documentarmi ed il fatto che l’isola ospitasse anche grossi felini mi fece provare una grande emozione.
Dissi a me stesso che un giorno ci sarei tornato, più preparato e più organizzato.

Tornare in Sri Lanka dopo 9 anni: un viaggio fotografico
Ed è stato così che nel 2024, ben 9 anni dopo, mantenni la promessa.
Non solo tornai più attrezzato e con un bel bagaglio di informazione, ma anche con un bagaglio bello sostanzioso fatto di viaggi di fotografia naturalistica fatti tra Sud e Centro America, Nord Europa, Italia, ed altri paesi.
E soprattutto ero tornato con un obiettivo ben preciso: il leopardo.






Nel 2024 lo Sri Lanka è stata la seconda nazione del mio viaggio (ero stato prima in Sumatra per dedicarmi agli oranghi) ed anzi, proprio in Sumatra iniziai a pianificare nel dettaglio le mie mosse per la “lacrima dell’India” e fu così che trovai un contatto rivelandosi poi determinante ed importante: Mario, la mia guida.
L’incontro con Mario, guida naturalistica locale
Mario è un ragazzo sulla cinquantina, parla un italiano fluente poiché ha vissuto a Venezia per 22 anni lavorando come cuoco ed ora è una guida naturalistica nel suo paese e ha una conoscenza approfondita sui leopardi tanto che ero rimasto stupito quando riuscì a capire dove fosse soltanto ascoltando il verso dei Langur che indicavano la presenza dei felini. Incredibile.
Grazie a lui e al suo driver abbiamo fatto avuto diversi incontri ed avvistamenti di leopardo: mamma con cuccioloni al seguito, leopardi in edifici abbandonati, altri che ti tagliavano la strada ed altri a riposo nella vegetazione.





Emozioni e riflessioni sul safari fotografico
Devo dire che l’incontro con questi grandi felini endemici dell’isola mi ha entusiasmato ed appassionato molto e con Mario è nata una bellissima collaborazione ed adesso con il suo supporto, organizzo viaggi fotografici in Sri Lanka di cui uno già andato a buon fine a Luglio 2025.




